DICIOTTO PAROLE
Claudio cammina.
Claudio cammina e osserva tutto attentamente. Le cose non devi spiegargliele due volte. Spesso, non devi nemmeno spiegargliele: sa già cosa fare. Il suo vocabolario è fatto di 18 parole, quelle necessarie per una comunicazione essenziale ed efficace. Diciotto parole bastano: il resto son tutte buone intenzioni, operosità, disponibilità, generosità, resistenza agli urti.
A chi non è capitato almeno una volta nella vita di farsi schiacciare accidentalmente le dita chiudendo uno sportello di un’auto? Le reazioni immediate ce le ricordiamo o, quantomeno, possiamo immaginarle. Già il solo ripensarci provoca dolori. Anche Claudio, in un tranquillo giorno estivo di qualche anno fa, durante un trasporto verso il nostro laboratorio di teatro, subì questa “tortura”. Nessun urlo, nessuna imprecazione, nessuna richiesta di aiuto. Con una invidiabile calma olimpica, nonostante la mano gonfia e tremolante, si guardò solo intorno in cerca di un po’ d’acqua per ammortizzare il dolore. E, sempre senza dire una parola, la sua giornata continuò come nulla fosse. “Claudio, ti fa male?”, provammo a chiedergli notando quelle dita ancora un po’ ammaccate. “No”, rispose, tremando di dolore.
Claudio Salvatori nasce il 4 Marzo del millenovecentocinquantotto. È anch’egli un bell’uomo ma non “veniva dal mare”. Sicuramente, anche lui, “parlava un’altra lingua” e sicuramente “sapeva amare”.
Viene, invece, da un bel paesaggio collinare, la città di Fiuggi (FR), dove nasce e cresce. Da giovane si racconta avesse un bel caratterino: se una cosa non gli stava bene, meglio cedere piuttosto che contraddirlo! Ma si sa, con la maturità le cose cambiano e si diventa più riflessivi, ragionevoli, saggi. Mica tutti, certo, Ma lui sì.
Claudio viene accolto dalla Cooperativa H-Anno Zero, nei laboratori de “La lampada di Aladino” della sede distaccata di Fiuggi (FR), in un pomeriggio di tanti anni fa. Apparentemente timido, riesce in poco tempo, però, a farsi amare da tutti. La calma e la minuziosità con cui svolge le attività proposte è a tratti disarmante.
Obiettivi? Rompere gli schemi con proposte sempre più complicate e accattivanti. Claudio inizia a ballare, recitare, a tenere il ritmo. Inizia a confrontarsi e misurarsi con strumenti multimediali ai quali, molti suoi coetanei, cercano di stare alla larga il più possibile: mixer, tablet, microfoni, pc, proiettori, impianti musicali ecc. E poi cavi, cavetti, aste, leggii: non c’è apparecchio nel quale non abbia cercato di addentrarsi nel meccanismo, nel funzionamento, per coglierne l’utilità. Un assistente perfetto per qualsiasi attività artistica e manuale: instancabile, attento, propositivo, capace. No perditempo.
Claudio cammina, osserva, memorizza.
Ogni giorno è un giorno buono per scoprire cose nuove, per mettere in pratica quello che già sa, per sentirsi utile.
Tutto con sole 18 parole.
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